Cronaca 2° Prova Trittico di Chiusura
Cronaca 2° Prova
Trittico di Chiusura

Nel mentre le Alpi
Occidentali erano immerse in uno splendido sole ottobrino, ai
“forzati del pedale”, convenuti in quel di Osasio per disputare
la seconda prova del “Trittico di Chiusura”, veniva riservato un
cielo uggioso, ma, a parziale indennizzo della loro testardaggine,
una temperatura accettabile per affrontare una prova di ciclismo su
strada.
I partenti erano pochi –
le ragioni di ciò le abbiamo già più volte
analizzate (geografiche, anagrafiche, etc) e le responsabilità di
quanto ormai puntualmente capita, soprattutto nel “finale di
stagione”, non sono certo imputabili a chi sacrifica i propri fine
settimana per “farci giocare ai corridori” in sicurezza
-, soprattutto nella gara riservata agli “Under50”, e ciò
complicava certamente la vita ad alcuni giacché una competizione
alla quale partecipino uno sparuto numero di atleti si traduce in
continui scatti e contro scatti, repentini rallentamenti ed
improvvise sfuriate, che penalizzano i meno in forma.
Era difatti sul finire del
primo giro dei quattro previsti, quindi pressoché all’esordio
della gara, che riuscivano ad evadere dal plotone in cinque: Rosso
(Roero Speed Bike), Bergese (Magic Cuneo), Albiero (Garda Scott
Matergia), Rignon (Roracco) e Burchio (Poison Bike).
I cinque procedevano di
filato e di comune accordo, ma i chilometri da percorrere ancora
tanti ed alla luce di ciò dalle retrovie, su iniziativa di Bergesio
(Magic Cuneo), uscivano in tre, Marchetta (Garda Scott Matergia) e
Nervo (Roero Speed Bike) che, dopo un inseguimento poco convinto che
si protraeva per parecchi chilometri – visto
che la velocità del terzetto era di poco superiore a quella del
quintetto di testa, mantenendo questi ultimi per un paio di giri un
minuto sui diretti inseguitori -, riusciva a
rientrare sui fuggitivi a metà dell’ultimo giro.
Si formava così un
drappello di otto atleti che poco dopo diveniva di sette unità
poiché Burchio perdeva contatto dai compagni di fuga. Di comune
accordo il drappello procedeva spedito a “doppia fila” ed era a
circa cinque chilometri dall’arrivo che Albiero tentava l’allungo
risolutore, ma ben presto veniva riacciuffato dal gruppetto; era
allora Rosso a provarci, ma nulla di fatto anche per lui, quando
l’arrivo era ormai prossimo ed i più veloci si preparavano per
piazzare lo spunto vincente.
Spunto vincente che era,
ancora una volta, del plurivittorioso in questo 2025, Marchetta,
ottimamente lanciato dal sodale Albiero, seguito da Nervo, Rignon, i
tre del podio, quindi Rosso, Albiero, Bergese e Bergesio. Poco dopo
giungeva Burchio, quindi la volata dei rimanenti atleti era
appannaggio di Calandra (Garda Scott Matergia) su Agù (Cicli
Castagnone) a completare la rosa dei migliori dieci corridori.
Analogo, al suo principio,
l’andamento della corsa degli “Over50”: subito ritmo arrembante
e da un’azione di Finotto (Team Bike Pancalieri) a cui si univano
il compagno Fissore (Team Bike Pancalieri) e Panepinto (Ardens),
prendeva origine un primo tentativo di fuga, tentativo a cui si
univano, con un’imperiosa accelerata Testai (Team Santysiak) più
un altro paio di corridori coi quali ci scusiamo poiché, nel
parapiglia, non ne distinguevamo le insegne.
Radunatosi il gruppetto di
attaccanti – forse scoraggiato nel
collaborare nell’alternarsi in testa a tirare per la presenza del
veloce Testai -, questo veniva ben presto
riacciuffato dal gruppo – un po' più
consistente di quello degli “Under50”, confermando la vulgata
corrente per la quale il nostro “non è un paese per giovani”,
parafrasando titolo di bel film dei fratelli Coen.
In contropiede partiva
Erbetta (Team Ruota Libera) seguito lestamente da Ragazzini (Team
Bike Pancalieri); accorgendosi che il gruppo tardasse a reagire, i
due iniziavano una fattiva collaborazione che li portava ad
inanellare un giro dopo l’altro nel mentre alle loro spalle si
scatenava la bagarre – bagarre orchestrata
dagli atleti del “Team Poirinese” come dal “Ciclo Polonghera”
più altri atleti isolati che, a ondate, tentavano di sganciarsi per
andare in caccia dei due fuggitivi.
A furia di “tira e
molla”, scatti e contro scatti, si originava, dapprima un breve
tentativo di contro fuga a tre composto da Finotto (Team Bike
Pancalieri), Ferracin (Vigor Cycling Team) e Bosticco (Ciclo
Polonghera), quindi, esauritasi questa, se ne formava un’altra
assai più consistente e destinata ad andare all’arrivo, composta
da: Dellerba e Bosticco (Ciclo Polonghera), Silvestri (Ciclistica
Bordighera), Giletta (Vigor Cycling Team), Bungaro, Turco e Taverniti
(Team Poirinese), Panepinto (Ardens), Testai (Team Santysiak),
Finotto, Lentini e Fissore (Team Bike Pancalieri).
Nel frattempo, i due di
testa procedevano senza esitazioni percorrendo gli ultimi chilometri
fino a che, entrando per primo nella secca curva a destra che
introduceva al rettifilo finale, Ragazzini veniva saltato con
facilità da Erbetta a duecento metri del traguardo, traguardo che
vedeva così sfrecciare il corridore biellese a braccia alzate.
La volata per il gradino
più basso del podio era del veloce Silvestri che prevaleva su un
lotto di atleti altrettanto veloci quali Taverniti, Dellerba,
Fissore, Turco, Giletta, Lentini, Migliasso a completare i dieci
maggiormente meritevoli.
Esaurito il pathos
agonistico, si passava, nella consueta atmosfera rilassata e
divertita, alle premiazioni sotto la regia dello Staff CSAIN, dandoci
appuntamento per domenica 19 ottobre in quel di Caramagna (CN) per la
terza ed ultima prova del “Trittico di Chiusura” che si disputerà
sulla lunghezza di km.108.
Guido Ragazzini
